Percorso

Storia

Conscio è una frazione del Comune di Casale sul Sile (TV). È un paese di 1800 abitanti circa situato nella periferia trevigiana. Il più antico documento che porta il suo nome risale al 1221. L'etimologia del nome fa derivare Conscio da Consiglio riferito al Consiglio della Comunità, che, nel nostro caso, gestiva i beni pubblici del luogo, probabilmente prima che fosse istituita la regola del "Caserio ed Consejo" secondo gli statuti del Comune di Treviso (1100-1200 ca).
Nel Trecento, infatti, troviamo spesso Consilium a volte scritto con la "sc", ossia Conscilium volgarizzato in Consciglio, da cui deriva chiaramente il nome "Conscio". La leggenda vuole che l'otto settembre 1451 appare in Conscio ad una ragazza la Beata Vergine Maria.
In seguito a questo avvenimento, fu donato dal Cardinale Zeno, Abate di Nervesa, nella cui giurisdizione si trovava Conscio, un pezzo di terreno dove fu costruito un capitello.
Il 13 aprile 1466 venne costruita una chiesuola nel luogo dell'apparizione.

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L'8 settembre 1451 è una data fondamentale per il paese: è il giorno in cui "sopra un rovere di un grandissimo Bosco..." a Conscio apparve la Madonna ad "una povera donzella, detta Graziosa, guardiana di porci...".

Così recita una lapide affissa nella Chiesa Parrocchiale datata 19 aprile 1491 che ricorda l'antica pergamena del "Primo Miracolo et Origine della Devotissima Chiesa di Santa Maria di Conscio" che fino a poco tempo fa veniva declamata ai fedeli nel giorno della festa della Santa Natività di Maria Conscio cui è dedicato il Tempio Mariano. La verità del fatto è confermata da Papa Innocenzo VIII° nella Bolla datata 14 aprile 1491.

Il Testo originale della pergamena storica

"Correano gli anni della nostra salute MCDLI. essendo Papa. Nicolò V. Imperatore. O. le Federico III. Doze di Venezia Francesco Foscari, Vescovo di Treviso, Hermolao Barbaro. Podestà. Nicolò Marcello. quando apparve visibilmente. la Gloriosa. Vergine. Maria. come si vede. dipinta. sula pala. di questo Altare. agli otto Settembre. giorno. della sua. natività. sopra un Rovere. di un grandissimo. Bosco. ch'era. allora. in questo. luogo. a una povera. donzella. detta Gratiosa. guardiana. di porci sempia. et. storpiata. della gamba. e del bracio. destro. figliola. De Antonio Tabarello. di Natisone. Padovano. habitante. in queste. contrade. dalla quale. aparitione. essa Gratiosa. ricevette. non pure la sanità. di corpo. e della. mente. ma spirito. Profetico. perciochè. mentre. che ella stette donzella. rispose. a tutte le dimande. benchè dificili che l'erano. fatte sapientissimamente. e predise. grandissime. cose. che. vennero nel mondo. come le orribili. e sanguinosissime. guerre ch'ebero i Signori. Venetiani. con diversi. Re. et Principi. e la presa. di Constantinopoli. fatta. da Maometo. Re de Turchi. che fu l'anno. seguente. con crudelissima. occisione. di. molte. migliaia. di cristiani. grezi. e di costantino. paleologo. ultimo Imperatore. orientale.
per il quale. miracolo. et preditioni. corsero. a questo. luogo. grandissimo. popolo. molti. anni. a cui la Gloriosissima. Vergine. Maria. faceva diverse gratie e tuttavia. nefà. a chi se le. raccomanda. con buono. e divoto cuore. et però fu. edificato. una chiesetta in questo luogo. con l'elemosine e voti. offertile. ma del MCDLXXXVIII esendo. de essa chiesetta fatto. libero. dono. dal Rev.do mons.r Gio. Zeno. cardinale di S.ta Maria in portico e abbate di nervesa. a i frati. del ordine carmetano eh'l havevano governata et officiata. alcuni. anni. et prima. fabricatovi un Romitorio e un Picciolo. campanile. con campane. sopra un pezzo. di prato. donatoli. a questo fine. da la mag.na mad.a Girolama Zucareda. gentild.a Trivig.a in un processo di tempo. con l'elemosine et offerte raccolte in Treviso e nelle punto. ville cinconvicine. et da diverse persone divote e pie che. essendosi notate venivano. a questa divozione. accrebero. la loro abitacione. et fabricorno. da novo da fondamenti. questa Chiesa: quale. da poi. è stata. arechita da diversi. Somi. Pontefici. di tante gratie. imunità. privilegi. essentioni. e indulgenze. come. apare nelle bolle Papali. queste cose sono. state. scritte qui' a perpetua memoria di un tanto miracolo. e di molti altri fatti a diverse persone divote. parte intese success.te da nostri. padri vechi. parte. risolte. da le scrit. public. e private. di questo luogo et mass.te un breve apost. di Papa Inocetio 8° dato in Roma dt. 1491. 19 Aple."


Traduzione in lingua corrente

"Erano gli anni della nostra salute 1451. Era Papa NICOLO V°, Imperatore l'Onorevole FEDERICO III°, Doge di Venezia FRANCESCO FOSCARI, Vescovo di Treviso HERMOLAO BARBARO, Podestà NICOLO' MARCELLO, quando apparve visibilmente la Gloriosa Vergine Maria così come si vede dipinta sulla pala di questo altare nel giorno 8 settembre, giorno della Sua natività. Apparve sopra un rovere di un grandissimo bosco che c'era allora in questo luogo. Apparve ad una povera giovane, di nome GRAZIOSA, guardiana di porci ignorante e dalla gamba e dal braccio destro storpiati. Era figlia di Antonio TABARELLO di Natisone. Egli era un padovano che abitava in queste zone. Da quell'apparizione, GRAZIOSA ricevette non solo la sanità del corpo e della mente, ma anche uno spirito profetico. Era ancora giovanissima quando rispose a tutte le difficili domande che i sapienti del tempo le rivolsero e predisse cose grandissime che sarebbero accadute nel mondo come le orribili e sanguinosissime guerre che ebbero i signori veneziani con diversi Re e Principi, la presa di Costantinopoli operata da Maometto, Re dei Turchi che avvenne l'anno seguente con una crudelissima uccisione di molte migliaia di cristiani greci e di Costantino paleologo, ultimo Imperatore d'Oriente. Per il miracolo e le profezie accorse in questo luogo per moltissimi anni un foltissimo popolo a cui la Gloriosissima Vergine Maria faceva diverse grazie e continua a fare a chi se La raccomanda con cuore sincero e devoto. Così fu edificata una chiesetta grazie alle elemosine e ai voti che Le vennnero offerti, ma nel 1488 la chiesetta, essendo fatta libero dono dal reverendo monsignor GIOVANNI ZENO, cardinale di Santa Maria in portico e Abate di Nervesa ai frati dell'Ordine Carmelitano che l'avevano custodita e dove avevano officiato già da parecchi anni fabbricandovi vicino anche un Convento e un Piccolo Campanile con campane sopra un pezzo di prato, donato a questo fine dalla magnanima signora GIROLAMA ZUCCAREDA, gentildonna trevigiana. Grazie alle elemosine e le offerte che nel corso degli anni furono raccolte a Treviso e nei paesi circostanti e dalle diverse persone devote e caritatevoli che si iscrissero numerose alla confraternita del Carmine, i frati riuscirono ad ingrandire il proprio Convento, ricostruendo così dalle fondamenta questa Chiesa: quest'ultima, infine, fu poi arricchita da diversi e sommi Pontefici con tante grazie, immunità, privilegi, esenzioni ed indulgenze così come testimoniano le bolle papali. Queste cose sono state scritte qui sotto a perpetua memoria di un così grande miracolo e di molti altri accaduti a persone devote, alcuni conosciuti successivamente dalle memorie dei nostri vecchi padri e altri dalle scritte pubbliche e private conservate in questo paese e principalmente da un breve apostolico di Papa Innocenzo VIII° datato in Roma il 19 aprile 1491."

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Da quel giorno del 1451, la piccola comunità rurale, fu sconvolta dall'evento miracoloso; sorse una piccola chiesetta e, grazie alla nobildonna Girolama Zuccareda, proprietaria di molte terre a Conscio, che offrì nel 1488 "un pezzo di prato", i frati Carmelitani dell'antica osservanza di Mantova, costruirono un romitorio (convento) e lo stesso "piccolo campanile con campane".
La Chiesetta era sorta nel 1466 su un lembo di terra "libero dono" di Mons. Giovanni Zeno, cardinale di S. Maria in Portico e Abate di Nervesa.
Il card. Zeno successivamente favorì l'ingresso dei Frati Carmelitani a Conscio anche per stemperare l'enorme influenza religiosa e politica dell'Abbazia benedettina di Nervesa che era libera dall'ingerenza del Vescovo di Treviso come l'avevano voluta i conti di Collalto fin dalla sua fondazione (1062).
I Carmelitani a Conscio svolsero degnamente fino a tutto il 1500, la missione religiosa che era stata loro affidata. Dimostrarono "amore e diligenza" nella loro opera, arrecando conforto spirituale e materiale specialmente ai poveri del paese ai quali elargivano "elemosine e voti" che ricevevano dai più facoltosi cittadini.
Nel 1548 nel Capitolo Generale dell'Ordine carmelitano, svoltosi a Venezia sotto la presidenza di Nicola Audet, fu eletto fra' Giovanni Roccabonella priore a Conscio con il compito di ricostruire il convento nel luogo "più notabile e necessario" entro 5 anni. Questo priore succedeva a Fra' Cherubino che 10 anni prima aveva provveduto a costruire la tomba dei suoi confratelli nel pavimento della Chiesa (di cui rimane ancora una lapide-ricordo) e aveva rialzato il campanile (1537). Allo stesso fra' Cherubino viene attribuita la costruzione dei due altari laterali della Chiesa: a sinistra quello dedicato alla B.V. del Carmelo, a destra quello dedicato ai SS. Antonio e Rocco.
Nel 1570 si era fabbricata la Chiesa e pareva opportuno unirla alla parrocchia di Casier, ma poiché quelli della Schiavonia avevano concorso più che altri nei lavori, bisognò lasciare che Conscio "facesse da se"...
Il 1500 si può considerare un secolo d'oro della vita socio-religiosa di Conscio, un altro fatto importante ci conferma la fama e la fiducia di cui godevano i Carmelitani del luogo. In un atto notarile del 26 agosto 1584, si legge infatti che l'intera comunità di Trepalade di Quarto d'Altino, donò il proprio oratorio "S. Magno" ai nostri Carmelitani, i quali, in cambio, avrebbero dovuto prestar "i divini uffici" anche a quella popolazione. Dopo un secolo e mezzo di zelante servizio religioso in paese e presso le popolazioni vicine, all'inizio del '600 i Carmelitani a Conscio risentono di una grave crisi monastica che nell'arco di pochi decenni, porterà fatalmente alla soppressione del loro monastero in quel di Conscio e la nascita della Parrocchia.
Molteplici furono le cause di questo inesorabile declino: molte riconducibili alla gran parte dei monasteri del tempo (molti furono venduti per finanziare le crociate e le guerre) e altre legati alla situazione locale.
La Serenissima non fu estranea alla soppressione di numerose comunità religiose, favorendone la sostituzione nelle parrocchie con i sacerdoti secolari come avverrà a Conscio; lo stesso Papa Innocenzo X, preoccupato della situazione precaria che vivevano i piccoli monasteri, con Bolla del 15 ottobre 1652, ne ordinò la chiusura (ben 2121 dei quali erano Carmelitani). Da alcune memorie conservate nell'archivio parrocchiale, sappiamo che a Conscio i frati conducevano una vita "religiosa scadente e rilassata e trascuravano un po' troppo il bene delle anime". Nel 1607, addirittura, il priore del Convento a causa di numerosi debiti verso la Curia Vescovile , fu incarcerato per lungo tempo lasciando il paese senza alcun tipo di cura spirituale...
La stessa Abbazia di Nervesa a cui era sempre soggetta la Chiesa di Conscio non manteneva più buoni rapporti con i nostri Carmelitani. Uno dei motivi della discordia era che il priore ostacolò più volte le visite dell'Abate di Nervesa nel convento consciese...
Per sostenere le ingenti spese della guerra di Candia contro i Turchi (1645-1669), la Serenissima allo scopo di rimpinguare le casse ormai esauste, fu costretta a mettere in vendita tutti i piccoli conventi. Anche per questo motivo, il monastero di Conscio non poté sfuggire a quella sorte inesorabile: con atto del 9 maggio 1659 fu venduto al pubblico incanto.
I Carmelitani lasciarono il paese e si trasferirono a Treviso, dopo la loro partenza il Vescovo d'intesa con il nunzio apostolico, incaricò fra' Francesco Nasini per "l'officiatura della Chiesa e la cura incondizionata delle anime".

Il 1 gennaio 1702 il Vescovo elevò Conscio a Parrocchia di collazione della Curia, volendo così chiudere ogni vertenza con l' Abbazia di Nervesa. 

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Un paese, una comunità, una parrocchia diventa significativa grazie alla sapiente guida dei suoi pastori.

Ecco l'elenco dei Parroci donati a Conscio dal 1900 ad oggi:

d. Querino Zottis (1883- 1913);

d. Pietro Battocchio (1914-1927);

d. Dionisio Visentin (1927 - 1941); 

d. Giovanni Gumier (1941 - 1967);

d. Ubaldo Tonolo (1967 - 2000);

d. Gelmino Virginio Toso (amm. parr. marzo 2000-settembre 2001);

d. Edmondo Lanciarotta  (8 settembre 2001 - 7 settembre 2014);

d. Federico Gumiero (amm. parr. 28 settembre 2014 - );

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Il libro “Conscio, 250 anni di vita parrocchiale” è ancora a disposizione presso la Sacrestia, Negozio Fratelli De Marchi, Cooperativa G. Toniolo, Cartolibreria “Da Miki” e Pizzeria Tiki-Taki. Il contributo è di € 15,00. Per info Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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